“La pubblicazione, naturalmente, non dipende dal gusto individuale dell’editore. È un dovere che deriva dalla sua professione, che lo obbliga a portare alla luce un lavoro che nel giudizio del mondo letterario è significativo per il suo valore letterario ed è una critica pertinente alla civiltà del suo tempo.”
Queste parole sono contenute nella risposta dell’editor Maxwell Perkins a un lettore che criticava la decisione della Scribner di pubblicare Fiesta – Il sole sorgerà ancora di Ernest Hemingway.
La fonte è Max Perkins: Editor of Genius, la biografia di Perkins scritta da Andrew Scott Berg e ancora non tradotta in italiano (almeno che mi consti). Tra le parole di Perkins scelgo “valore” e “pertinente”.
Quello che volevo dire, però, è che bolle in pentola il film tratto dal libro.
La sceneggiatura si concentra sul rapporto tra Perkins e lo scrittore Thomas Wolfe (a suo modo anche una storia di potere, con il malcapitato Wolfe tagliato a destra e a mancina dal soave Maxwell). Il regista è Michael Grandage e lo sceneggiatore John Logan; Thomas Wolfe è impersonato da Michael Fassbender. Ma la cosa più importante è che chi interpreta Perkins è Sua Maestà Colin Firth.
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