in questo articolo del “corriere della sera”, le informazioni sulla ventura fiera tempo di libri, a milano, dall’8 al 12 marzo.
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postcards from venice 2
dove la serendipity si manifesta al suo massimo livello e dal ghetto vecchio si arriva addirittura sullaluna, e al paradiso degli adolescenti
nei giorni scorsi il ghetto vecchio era in festa per il periodo di hanukkah, con le due grandi hanukkiot collocate nel campo per la festa delle luci.

panni stesi in ghetto vecchio
attraversato il ponticello, si arriva al beit chabad, si attraversa il campo e si transita in ghetto nuovo. a destra si imbocca la fondamenta della misericordia, una lunga via costellata di bacari, piccoli ristoranti, bar, cartolerie. mrs. cosedalibri si è spinta molto in là, fino al 2535.
se andate a venezia fatevi un regalo e andateci anche voi: arriverete alla libreria e caffetteria sullaluna, dove troverete un’atmosfera che può esistere solo in posti simili in paesi anglosassoni, un’ottima cioccolata calda e un progetto, che ci facciamo spiegare dalla viva voce di francesca rizzi, libraia e imprenditrice vitivinicola, quattro figli, una casa vicino alla libreria e l’intenzione di fare di quest’ultima, aperta circa un mese fa, un luogo dove tutti, e in particolare bambini e ragazzi, possano farsi ispirare dalla bellissima selezione di libri illustrati, esposti sulle pareti come quadri: “l’idea era quella di proporre libri di qualità, soprattutto legati all’illustrazione, in un luogo che li valorizzasse, un luogo abbastanza bello e tranquillo perché le persone si potessero avvicinare alla bellezza di questi libri. l’idea nasce quindi da questo desiderio; in più, nella nostra piccola azienda agricola produciamo un prosecco biologico sulle colline di refrontolo, che è un progetto di attenzione per la tutela del paesaggio, le tradizioni agricole, la protezione della biodiversità, un progetto molto ampio. abbiamo pensato che offrire anche una casa a questo vino, a venezia, dove poterlo raccontare, fosse un segnale importante, perché nelle terre del prosecco c’è molto movimento e spesso si agisce senza riflettere bene, quindi l’idea di proteggere quel territorio al di là della quantità di vino prodotto è sempre stata nelle nostre corde, volevamo che fosse conosciuta e comunicata. oltre a questo, sullaluna ha una vocazione di quartiere. noi abitiamo vicinissimi, al di là del ponte, abbiamo quattro figli. per ora entrano soprattutto mamme con bambini, ma il mio sogno sarebbe che anche i ragazzini dai dieci anni in su potessero avere la libreria come riferimento. si fa molto per i bimbi, ma poco per gli adolescenti, e infatti in questa fascia d’età si perdono molti lettori; però ci sono cose molto interessanti per gli adolescenti, infatti noi teniamo graphic novel, fumetti. sono sicura che se i ragazzi venissero a conoscenza del patrimonio esistente all’interno di questi libri, questo potrebbe aiutarli a crescere: farebbero questo passo, entrerebbero dalla porta. abbiamo la caffetteria: una cioccolata calda, o una fetta di pane caldo con la marmellata, un dolce, potrebbero attirare anche i ragazzi; potrebbero venire qui a passare il tempo, con un gioco da tavolo, con gli scacchi. abbiamo avuto dei bambini che sono venuti a giocare a scacchi, ad esempio. la nostra realtà ospiterà sicuramente turisti, ma è la città di venezia che deve sentirne la necessità, perché il nostro è un progetto fatto per la città, perché sia bella, vivibile, e perché la gente non la abbandoni”.
al sullaluna si mangia, si beve e si legge sotto un soffitto di legno strepitoso. gli arredi sono di gran gusto, discreti e invitanti come il sottofondo musicale che suonava durante la visita di mrs. cosedalibri. andateci, sostate un poco, fatevi rapire.
sullaluna
fondamenta della misericordia
cannaregio 2535
30121 venezia
+39 041 722 924
http://www.sullalunavenezia.it
postcards from venice 1
dove si frequenta campo santa margarita e si scoprono una libreria, un piccolo caffè e la caducità dell’amore
la marco polo di venezia, la primogenita di campo santa margarita – un’altra sede è stata aperta di recente alla giudecca – è una libreria ad angolo che ha preso il posto di un negozio di antiquariato.
in uno spazio ridotto ma bene articolato propone una ben curata selezione di editori piccoli e medi, con le novità sul bancone all’ingresso e tutto il resto su sobri scaffali di un bel grigio; c’è una stanza con una panchina rossa che invita alla sosta e una porta aperta sul magazzino, e poi un cunicolo con la poesia e le guide di viaggio.

questa foto dell’interno della marco polo proviene dal sito della libreria: non è stata scattata da mrs. cosedalibri
a sinistra dell’ingresso, in un angoletto molto cosy, c’è un piccolo tavolo con uno scaffalino dove sono riposti tè, caffè, bollitori e tazze.

questa foto dell’interno della marco polo proviene dal sito della libreria: non è stata scattata da mrs. cosedalibri
il campo in cui si trova la marco polo, uno dei più grandi di venezia, è un luogo incantevole, con un piccolo mercato del pesce corredato di gabbiani buongustai e un bellissimo caffè in miniatura.
una delle cose che mi sono più piaciute della marco polo è il motto che hanno fatto stampare su segnalibro e borse: “don’t look for love, look for books”. l’affermazione che anche un sentimento tenuto in gran conto come l’amore rivela tutta la propria caducità di fronte all’eternità garantita dell’intimo rapporto con i libri.
questi relativamente affabili librai mi sono andati a genio. e perché mrs. cosedalibri non ha fotografato l’interno della libreria? perché se la stava spassando. voi però credetele sulla parola, e andate a visitarla.
Libreria MarcoPolo – Santa Margherita
Campo Santa Margherita
Dorsoduro 2899 – Venezia
orario
10.00 – 22.00 da lunedì a sabato
11.00 – 20.00 domenica e festivi
Tel.: +39 041 8224843
Libreria MarcoPolo – Giudecca
Giudecca 282 – Venezia
(alla fermata del vaporetto Palanca girare a sx e proseguire per 300 metri)
orario
10.00 – 20.00 da martedì a sabato
domenica e lunedì chiuso
da martedì 16 gennaio in libreria comincia un corso di scrittura: veneziani, informatevi qui.
postcards from lyon 8
dove si incontra un vecchio amico nel bel mezzo di un affresco, si va a piedi dall’uno all’altro arrondissement e si approda in un giardino di delizie
i lionesi sono perlopiù pacifici e gentili: tutti coloro a cui ho chiesto indicazioni mi hanno risposto volentieri e in maniera molto circostanziata, e molti mi hanno accompagnata per un tratto assicurandosi che andassi nella direzione giusta.
durante le mie lunghissime passeggiate non ho mai provato disagio o sensazione di pericolo: sarà la lunga ombra del capitano chérif, ma la città sembra piuttosto tranquilla, fatti salvi alcuni inevitabili balordi che tuttavia non paiono comprometterne la sostanziale paciosità.
la bellezza e la calma dei lungofiume verso ora di pranzo, quando turisti e locali perlopiù mangiano ed è facile trovarsi quasi da soli a passeggiare, sono impareggiabili. le attività serali / notturne degli avvinazzati che là vanno a gozzovigliare dopo il tramonto sporca in alcuni tratti la maestosità delle acque: molte sono le bottiglie vuote sulle rive, qualcuna addirittura galleggia sul fiume.
lungo la saona, l’angolo formato da rue de la martinière e da quai saint-vincent, nel primo arrondissement, ospita il bellissimo fresque des lyonnais.
realizzata dagli artisti della cité de la création, l’opera cita e raffigura ventiquattro personaggi della cultura di origini lionesi (si veda qui per l’elenco dei personaggi).

andré-marie ampère

antoine de saint-exupéry
quale non è stata la sorpresa di mrs. cosedalibri nel vedere rappresentato anche il suo idolo bernard pivot, l’autore della televisione culturale francese, l’anima di “apostrophes” e di “bouillon de culture”! per chi comprende il francese, qui si può guardare una bella intervista a bernard.

bernard pivot, insuperato giornalista culturale
da rue de la martinière, passando per il quai saint-vincent, si approda all’immensa place bellecour, gigantesco nido di delizie letterarie. collocata tra saona e rodano, nel secondo arrondissement, è una piazza immensa, i cui giardini sono attrezzati con chioschi di ristorazione e panchine, e tutto attorno alle due fontane sono disposte sedie per chi desidera rilassarsi nei pressi dell’acqua, facendosi cullare dal rumore degli zampilli.
al numero 29 della piazza sorge la libreria decitre, parte di una catena e risalente al 1907, che mrs. cosedalibri ha visitato in piena rentrée scolaire: vasti settori dedicati a letteratura, scienze umane, turismo, arte, storia, religione, infanzia, gialli e fumetti, libri scolastici e un assortimento fiabesco di cancelleria. oltre a una piccola fornitura di inchiostri colorati per le sue stilografiche – nei colori radiant pink e harmonious green di waterman –, mrs. cosedalibri ha acquistato tre taccuini, tutti giapponesi, tra cui il favoloso life: tutti a righe, con una carta splendida, promessa di scrittura assai scorrevole. bisognerà adesso provarli con le stilografiche e capire se si contemperano con la grafite delle matite palomino.

dove, all’ingresso di una libreria fisica, si celebra l’integrazione tra la lettura su ebook e quella su libri di carta: tea, la soluzione per vendere libri digitali in libreria

la sezione cancelleria

i taccuini giapponesi

qui e sotto, caccia al tesoro nella libreria decitre: indovinare il titolo dalla citazione, con l’indizio del libraio

la sacra teca della pléiade

1,46 eventi al giorno in libreria

creare una casa in libreria: un fiore su un tavolo
in questa piazza assai libresca, in cui trovano posto anche le misteriose éditions baudelaire (solo su appuntamento, recita la targa: che vorrà dire?) troneggia la statua del lionese antoine de saint-exupéry, che ci guarda dall’alto in compagnia del piccolo principe.
place bellecour non finisce, ma si trasforma senza soluzione di continuità in place saint-antonin, dove al numero 5 si trova l’expérience, una libreria piena di fascino specializzata in fumetti, che vende anche stampe, action figures e il resto collegato al settore.

il gigantesco bouquet che conclude place saint-antonin e segna il confine simbolico tra la piazza e il fiume rodano
postcards from lyon 5
dove si entra in paradiso attraverso un arco di libri
“Libreria a vocazione generalista, Le Bal des ardents vende libri, ed essenzialmente libri. […] Accogliamo lettori, curiosi, amatori e flâneurs dalle due rive.”
dal cartoncino pubblicitario della libreria, a disposizione sul banco
a poca distanza dall’hôtel de ville, fermata hôtel de ville, in rue neuve 17, c’è la libreria le bal des ardents, magnifica nella sua forma e nella sua disposizione.

l’ingresso della libreria
accoglie il visitatore un arco di trionfo fatto di libri, che immette in un completo luogo di delizie, un eden in penombra.

la sezione polar
c’è il tavolo delle novità, e poi ci sono gli scaffali in caldo legno, con l’indicazione di ciò che contengono in un font straordinario; con proposte di catalogo ragionate e, apoteosi che ha mandato in sollucchero mrs. cosedalibri, uno scaffale dedicato al “dada etc.”.
i francesi, in campo editoriale, paiono avere parecchie idee (d’altra parte cosa ci si può aspettare da un paese che in un popolarissimo supermercato, nel settore cancelleria, espone un cartello con una guida sulla durezza delle mine?).

settore cancelleria del monoprix: indicazioni sui diversi tipi di mine
mi ha colpita in particolare una collana di libri di piccolo formato – la collection modes d’emploi dell’editore le monde à l’envers –, libriccini dedicati al mondo del lavoro, con testimonianze dirette in forma di storie, in formato 14 x 10 con una grafica davvero accattivante. la mécanique des lettres ha una sovraccoperta bellissima, nera e oro su fondo beige. solo 3 piccoli euro.
le libraie presenti al momento erano molto gentili e professionali, non masticavano chewing gum e parlavano un francese corretto.

l’arco della filosofia

le stampe giapponesi

il libro di alain decaux su victor hugo: un’enorme pubblicazione, forse usata, per dodici euro
la ciliegina sulla torta è stato lo scaffale con la papeterie gallimard: sobrio, estenuato, antimoleskine.

un taccuino gallimard che è andato ad aggiungersi alla collezione di mrs. cosedalibri
postcard from lyon 1
dove si va alla ricerca di chérif
anche se non si direbbe, mrs. cosedalibri è una gran romantica, perciò è andata a lione per vedere i luoghi del tournage di chérif, una delle sue serie poliziesche preferite.
emozionatissima, in place bellevue ha visto dal vero la sede del commissariato e di fronte, in rue bodin, la casa di chérif, uno dei poliziotti televisivi più avvenenti del creato.
primo poliziotto beur di una serie televisiva francese, appassionato egli stesso di serie (da cui cita in continuazione), chérif è un tipo piuttosto anticonformista, che non esita a uscire di casa brandendo lo spazzolino da denti per finire di lavarsi usando l’acqua della fontanella alla fine della scalinata di fronte al commissariato, che però nella vita vera lascia il posto a un cestino della spazzatura.

il commissariato di chérif e adeline, in place bellevue alla croix rousse

la freccia rosa indica la porta d’ingresso dell’abitazione di chérif

al posto del cestino della spazzatura in chérif c’è una fontanella
è l’ex sposo dell’ebrea deborah: e in effetti nella fiction sullo stipite destro della sua abitazione – dove kader porta spesso i suoi sospetti per una chiacchierata e un tè – campeggia una mezuzah.

veduta dal piccolo parco nei pressi del commissariato

nel parchetto un’affascinante signora legge e fuma
adeline è una parigina ombrosa, apparentemente priva di senso dell’umorismo – ossessionata dalla morte del fratello, egualmente poliziotto, scomparso in circostanze equivoche –, che cede lentamente al fascino di chérif. la storia tra lui (abdelhaid metalsi) e adeline (carole bianic), che si manifesta con una lentezza esasperante (parliamo di stagioni, non di episodi), è frustrantissima, perché ovviamente, prima e dopo il soffertissimo bacio, sulla loro strada compare ogni sorta di ostacoli: ma allo stesso tempo è straordinariamente appassionata ed emozionante.
per andare da chérif si scende alla fermata del métro croix rousse.
dopo il pellegrinaggio, ancora sulle nuvole per la felicità, ho imboccato la grande rue de la croix rousse e l’ho percorsa in tutta la sua lunghezza, imbattendomi tra l’altro nella libreria vivement dimanche, che prende diverse vetrine anche su una stradina laterale e conclude l’angolo sulla grande rue trionfando nella sezione per adolescenti. per l’estate ha confezionato una vetrina dedicata al sud, come dichiara, a base di scrittori italiani e variamente latini.

nella vetrina di vivement dimanche l’idea di sud: cartoline di roma e venezia, e poi ferrante, d’urbano, de luca, venezia, avallone, sánchez piñol, somoza
per i suoi vent’anni farà una festa, a cui tutti i lettori sono invitati, il 10 settembre.

l’annuncio della festa sulla vetrina della libreria
a croix rousse c’è anche un monoprix.
è il momento dell’anno in cui in francia domina la rentrée scolaire, dunque, mi dico, la sezione cancelleria deve essere particolarmente ricca. ed è qui che inaugura la serie dei taccuini francesi / comprati in francia 2017, con uno strepitoso rhodia/clairefontaine grigio argento, con risguardi del medesimo colore e carta a righe.
solo per maigrettiani francofoni milanesi

la prima edizione di mon ami maigret, 1949
il 15 febbraio la libreria internazionale il libro organizza un incontro letterario su mon ami maigret. tutte le informazioni sono sul sito della libreria, qui. se vi piace leggere in lingua, la libreria il libro è da tenere d’occhio: organizzano incontri in inglese, francese, tedesco e spagnolo.
libreria internazionale il libro
via federico ozanam, 11
20129 milano
La casa dei lettori_indagine sulla libreria ideale

Letto nella libreria Shakespeare&Company, Parigi
Il Laboratorio di Marketing Culturale dell’Università di Roma Tre, sotto la guida dell’Ufficio studi dell’Associazione degli Editori Italiani, ha intrapreso un’indagine volta a costruire il profilo della libreria ideale per i lettori/clienti contemporanei. Dall’articolo sul “Giornale della Libreria”, che ne pubblica i risultati, non si comprende bene le dimensioni del campione intervistato (21 studenti, di età compresa tra 19 e 25 anni, oppure quegli studenti sono stati destinatari solo della tecnica di indagine di Zaltman?), ma in ogni caso emerge un desiderio di comfort e di appartenenza molto interessante per chi dovrà fondare o ristrutturare la propria libreria:
“Le indicazioni provenienti dai consumatori sono chiare: vogliono una libreria in cui poter passare il tempo, socializzare o ritagliarsi del tempo per sé […]”; “[…] gli individui riconducono al loro spazio ideale un luogo in cui sentirsi a casa, in cui avvertire una sensazione codificata come atmosfera calda nella quale convergono elementi quali: la luce naturale, il design attraente, il comfort […]”.
Chi scrive è sempre stata convinta che il futuro della libreria stia nel concetto di casa, e nel 2013 dichiarava a Bibliocartina che “Molti, troppi librai preferiscono lagnarsi della Feltrinelli che gli si è piazzata di fronte invece di impegnarsi a rendere la loro libreria un luogo unico, aggiornato, la vera casa dei lettori. E quando dico casa intendo un luogo dove uno si sente talmente a proprio agio da volerci ritornare.” Questa indagine romana, di cui si attendono altre tre puntate, aggiunge un tassello al convincimento di mrs. cosedalibri.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i lettori, quale sia la loro idea di libreria e, per i milanesi, quale considerano la libreria più ospitale in città.
spalavera, la libreria no coffee
com’è noto, spesso mrs. cose da libri prende un treno da milano e se ne va alla ricerca di tracce di librità nei luoghi del circondario. ieri il treno l’ha portata a verbania, comune-mamma di intra+pallanza sul lago maggiore e medaglia d’oro alla resistenza.
posti singolari, dove basta fare un passo e da verbania ti trovi nella sua frazione suna, e in cui il luogo vive quasi attorno a un’unica via. nel caso di pallanza è via ruga, che rappresenta una cesura netta tra la periferia e il centro: ci si arriva da uno stradone senza particolari attrattive e subito ci si immerge in un minuscolo borgo con tracce di negozi antichi, alcuni in attesa di essere affittati per dare vita a nuovi commerci.
tra questi negozi d’antan c’è il bar bottinelli, da meno di un anno trasformato in libreria dell’usato e dell’antico – la spalavera – da marco tosi e filippo terzi, che ne hanno fatto uno spazio piacevole come una casa. i libri, selezionati con cura, sono ovunque: in vecchie credenze, su piccole scrivanie, sistemati su librerie create ad hoc e ammucchiati in intelligente disordine su un enorme tavolo posto nella seconda stanza del locale: qui trova posto una miscellanea varia e abbordabile.

in vetrina, la biografia di arnoldo mondadori scritta da enrico decleva
legati al proprio territorio e desiderosi di coltivare con esso un legame saldo, i due librai tengono, oltre alla varia, una selezione di libri di storia e geografia locale e un minuscolo scaffale di libri nuovi. nell’ultima stanza si trova una solidissima libreria ricavata da legname di ponteggi, realizzata dal falegname di fiducia, in cui i libri sono suddivisi per temi.

un sontuoso gargantua e pantagruel

jean-paul sartre, l’età della ragione

jonathan littell, le benevole

libri di piccole dimensioni su una piccola scrivania

l’immenso tavolo della miscellanea

il libraio marco tosi

la libreria ricavata dai ponteggi
alla spalavera tutto è consultabile e leggibile: i librai incoraggiano a sostare su sedie e comode poltrone e a leggere quanto si desidera. e a proposito di comfort e piacevoli soste, nonostante le origini del luogo che la ospita la spalavera tiene per ora una politica no coffee, nel senso che in libreria si può girare, sostare, leggere a sazietà ma senza tazzine in mano. in questo modo, sostiene il libraio tosi, ci si può concentrare unicamente sui libri.

per leggere e parlare
in libreria si tengono incontri diversi, dalle presentazioni ai concerti, ma il collegamento con cibi e bevande avviene solo all’esterno, in occasione di eventi organizzati in collaborazione con bar e ristoranti, o in occasione della transumanza estiva: nei fine settimana del periodo da fine maggio a settembre spalavera sposta il suo mercato del libro usato sull’alpe colle, nel parco nazionale della val grande, in una sorta di baita-libreria che offre all’escursionista una selezione di buoni libri e marmellate, formaggi e birra artigianale da acquistare.
una scelta, nella nostra epoca di gastrolibrerie, davvero controcorrente, se romano montroni – nome che curiosamente a marco tosi non dice nulla – già affermava nel 2009: “Se è vero che la libreria deve restare legata alla qualità della proposta, il binomio sarà con la cultura enogastronomica riscoperta da Slow food e il tessuto connettivo la capacità di far diventare i negozi luoghi di evento culturale, incontro fisico tra autori e lettori e palestra di idee”.
la scelta di tosi&terzi farà senz’altro felici i librai duri e puri, quelli del “qui si vendono libri e non salami”. a questo proposito, e per spezzare una lancia a favore di quelli che amano vivere in libreria con una tazza in mano, desidero ricordare la splendida fioritura delle coffee houses londinesi durante l’epoca di samuel johnson: “Londra divenne la meraviglia del mondo, il cuore pulsante delle notizie, degli spettacoli e del divertimento. Come New York negli anni venti, rappresentava una geografia dell’immaginazione che rapiva, era il soggetto principale, spesso negativo, di opere teatrali, di poesia e delle stampe di Hogarth. Simbolicamente, il luogo chiave della nuova cultura pubblica era la coffee house. Nel 1739 ne esistevano più di cinquecento. Insieme con le taverne, erano luoghi per il piacere e per gli affari, frequentate da clienti di tutte le estrazioni sociali. Vi si leggevano i giornali, i critici vi dibattevano per ore, mentre gli scandali sessuali e le chiacchiere politiche erano protagonisti di infiammate discussioni”.
che siate pro o contro, è certo che alla spalavera di pallanza manca il caffè, ma senz’altro non mancano le idee: oltre alle iniziative proprie e a quelle congiunte, i librai affittano il loro spazio per altri eventi e intrattengono un fecondo dibattito con gli abitanti. ed è incoraggiante apprendere che la libreria riesce a sostenersi da sé: un piccolo miracolo cui guardare.

pallanza, il lago maggiore dal lungolago
o, shakespeariani milanesi
segnalo agli appassionati del bardo la newsletter di marzo della libreria internazionale il libro, con tutti gli eventi shakespeariani in programma, nell’ambito delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte di bill.
non dimenticate poi di partecipare allo shakespeare club, sempre nella stessa libreria: questa sera alle 19 si parla di troilus and cressida, con libro a 3 euro. quando si dice un prezzo popolare. accorrete, amici.