Cosa è lo stile, per Massimo Birattari? Non è “il bello stile astratto, ma lo stile efficace, il mezzo per raggiungere i nostri scopi comunicativi” (il corsivo è mio). Nel suo È più facile scrivere bene che scrivere male Birattari ci offre, in otto capitoli al sapore di Calvino (Semplicità, Chiarezza, Precisione, Leggerezza, Ironia, Eleganza, Espressività, Consapevolezza), un percorso con tappe a struttura fissa: una breve introduzione dell’autore con un brano originale da leggere, una scheda di nomenclatura, idee pratiche, indicazioni su come non scrivere, brevi esercizi e infine L’altra campana, una sorta di contraddittorio in cui, secondo le parole dell’autore, si mostra il rovesciamento, da parte di uno scrittore, del principio ispiratore del capitolo. Così si dipana, ad esempio, il capitolo 2:
CHIAREZZA
La chiarezza logica
La lettura: Galileo spiega la relatività
Scrivere per farsi ascoltare
La lettura: Gadda raccomanda di parlare chiaro
CHIAREZZA, GRAMMATICA E SINTASSI
AMBIGUITÀ DA EVITARE
SFORZARSI DI NON ESSERE OSCURI
Il manuale di istruzioni • Il biglietto del treno • Il contratto di assicurazione • Gli elenchi telefonici e la tutela della privacy • Il saggio specialistico / La comunicazione commerciale
IDEE PER SCRIVERE CON CHIAREZZA
L’ALTRA CAMPANA: Montale e l’oscurità dei poeti
Ah, Gustave
Dal capitolo Precisione, in un brano dedicato ai sinonimi, leggiamo parole di ascendenza flaubertiana – “Questa cura della bellezza esteriore che mi rimproverate è per me un metodo. Quando trovo una brutta assonanza o una ripetizione in una delle mie frasi, sono sicuro che sto sguazzando nel falso”, ebbe a dire lo scrittore di Rouen, strenuo sostenitore del mot juste: “Anche in questo campo, tuttavia [quello delle parole polisemiche], si potrebbe sostenere che “i sinonimi non esistono”: non perché siamo obbligati a ricorrere a uno e un solo termine, ma perché non esistono (di norma) due parole perfettamente sovrapponibili in tutti i loro significati, o che si possano impiegare in tutti i contesti.
Esprimersi con precisione, evitando errori e improprietà, vuol dire trovare in ogni contesto la parola giusta.”
Completano il volume un’appendice dedicata all’italiese e all’influenza dell’inglese sulla lingua italiana, seguite da una serie di bellissime indicazioni bibliografiche ragionate.
Ho messo in mano all’allora adolescentina, quando ancora studiava al liceo classico, il libro di Birattari. Adesso l’adolescentina è una young adult, studia letteratura comparata all’estero e il libro lo ha lasciato a casa; io torno a sfogliarlo sempre con gran piacere. E adesso che è piena estate amo l’idea di ripercorrerlo, per cercarvi ancora stimoli e reimparare cose da tenere da parte per quando scriveremo con il fresco, in autunno.
Massimo Birattari, È più facile scrivere bene che scrivere male, Ponte alle Grazie, Milano 2011, 16 euro molto ben spesi
Lo studio di Massimo Birattari: anche qui, precisione e rigore
♥ se per caso foste di ancona, per voi c’è il laboratorio di scrittura tenuto dallo sceneggiatore rai paolo logli, dal 26 marzo.
♥ se per caso foste di milano e foste bambini, per voi i laboratori gratuiti della fabbrica delle parole.
♥ se per caso foste di siracusa e voleste fare una cosa bizzarra, per voi, da marzo, il corso di scrittura geroglifica al museo del papiro.
♥ se per caso voleste ascoltare e leggere, in tutta italia, le venticinque lezioni di scrittura di giuseppe pontiggia, originariamente trasmesse per radio, per voi c’è il libro delle edizioni belleville.
♥ perugia. se per caso foste giovani sceneggiatori di perugia (in realtà anche di fuori perugia) e voleste perfezionarvi, per voi c’è il master di scrittura seriale di fiction, organizzato dal centro italiano di studi superiori per la formazione e l’aggiornamento in giornalismo radiotelevisivo. materiale di selezione da spedire entro e non oltre il 15 marzo 2017.
♥ lucca. se per caso foste di lucca, il 4 2 il 5 marzo per voi c’è il workshop di scrittura condotto da eleonora sottili, docente della scuola holden.
♥ la spezia. se per caso foste donne e spezzine, entro il 18 febbraio potrete partecipare con un racconto al concorso “nereidi, il mare delle donne”.
♥ bari. se per caso foste di bari, per voi c’è “scriviamo!”, corso di scrittura creativa organizzato dal centro internazionale alti studi universitari.
Scrivi per pubblicare con un editore tradizionale.
Scrivi per pubblicare su Amazon in modo che un editore tradizionale, spulciando fra i titoli, possa accorgerti di te e proporti di pubblicare tradizionalmente.
Scrivi per pubblicizzare la tua attività.
Scrivi per far conoscere la storia della tua azienda.
In tutti questi casi e in molti altri la revisione e i suggerimenti di un editor distingueranno il tuo testo dall’infinita quantità di parole che ci sollecitano quotidianamente nel mare magnum dell’iperinformazione: faranno risaltare la tua voce.
Anna Albano lavora in ambito editoriale dal 1990.
Ha cominciato nel 1995 il suo lavoro di lettrice e poi di editor esterno per l’agenzia letteraria milanese Grandi&Associati. Collabora con gli autori che desiderano migliorare i propri manoscritti per presentarli agli editori e con chi è orientato al self publishing. Opera sull’equilibrio complessivo della struttura, sull’efficacia di ogni parte del testo, tagliando e riscrivendo di concerto con l’autore dove è necessario. Lavora sui testi di editori e aziende, e di una serie di autori che hanno la gentilezza di rivolgersi a lei privatamente.
È l’autrice di Milano città di libri – Guida alle librerie e ai librai indipendenti di Milano, nonché di una serie di apprezzate quarte di copertina.
♥ se per caso foste di milano, per voi c’è il corso della scuola di scrittura flannery o’connor, con inizio il 7 marzo.
♥ se per caso foste di chieri e aveste un incipit bello fresco, l’occasione per presentarlo è il 19 gennaio in biblioteca.
♥ se per caso foste di avellino, per voi c’è un laboratorio di scrittura creativa al circolo della stampa, otto appuntamenti di venerdì, dalle 15 alle 18, con inizio il 10 febbraio.
♥ è partita la sesta edizione del premio letterario rai “la giara”, riservato agli scrittori esordienti. la rai si fa scout e riceve i manoscritti di autori al di sotto dei trentanove anni. la scadenza è il 31 marzo 2017.
♥ se per caso foste di pescara, l’accademia del fumetto organizza per voi il seminario “il mestiere di scrivere”, dal 6 febbraio al 7 marzo 2017.
♥ se per caso foste di bologna, per voi c’è il seminario di scrittura giornalistica e comunicazione audiovisiva organizzato da lucidamente, dal 29 marzo al 31 maggio 2017.
♥ se per caso foste di roma, il 23 gennaio comincia il corso di scrittura creativa tenuto da gaja cenciarelli all’università popolare di roma, all’istituto galileo galilei di viale manzoni.
♥ se per caso foste di senigallia, per voi c’è il corso di scrittura teatrale e cinematografica della biblioteca comunale antonelliana, che inizia il 20 gennaio.
♥ se per caso foste di como, per voi c’è il corso di scrittura creativa di parolario, che inizia il 21 gennaio.
♥ se per caso foste camminatori e voleste scrivere delle vostre esperienze, il festival della lentezza organizza il concorso “il cammino, la lentezza, il cambiamento“, cui si può partecipare fino al 31 gennaio.
♥ se per caso foste di torino, per voi c’è il concorso “inedito – colline di torino” in scadenza il 31 gennaio.
♥ se per caso foste di avezzano, per voi ci sono i corsi di scrittura, letteratura e teatro del “ponte di carta”.
♥ se per caso foste di trento, il laboratorio “scrivere è/e riscrivere”, è presso il centro teatro di trento, in via degli olmi 24. primo incontro gratuito il 18 gennaio.
♥ se per caso foste bambini o adolescenti di arzignano (vi) e disponeste di 20 euro, per voi c’è il laboratorio “caro diario” presso la biblioteca civica “giulio bedeschi”, in vicolo Marconi 6.
♥ se per caso foste di scauri di minturno (lt) e amaste andare in bicicletta, per voi c’è il concorso di poesia e narrativa “il bicicletterario – parole in bicicletta”. iscrizione e invio opere entro il 20 gennaio.
♥ se per caso foste di pordenone e desideraste diventare romanzieri, per voi c’è pordenonescrive2017, presso palazzo badini in via mazzini 2. docenti: marco missiroli e sandrone dazieri. due incontri monografici saranno a cura di giulio mozzi e omar monestier. iscrizioni entro il 20 gennaio 2017 (fondazione@pordenonelegge.it), telefono 0434 15 73 100.
♥ se per caso foste a corso di denari ma desiderosi di frequentare un corso di scrittura, per voi c’è il corso gratuito di scrittura su “il mio libro”.
Nella primavera del 2013 ricevo una richiesta di valutazione di un manoscritto, proveniente da un autore svizzero-italiano che ha scritto un thriller finanziario destinato all’autopubblicazione su Amazon.
Il testo è corposo (il formato in pdf conta circa 650 pagine), con diverse informazioni tecniche di ostica comprensione per i non avvezzi al mondo della finanza e di descrizioni talvolta non strettamente funzionali all’economia complessiva del racconto.
La fabula, ricca di dettagli e dotata di una sua coerenza interna mantenuta dall’inizio alla fine, coincide di fatto con il suo intreccio: la storia si dipana in ordine cronologico, raccontata in prima persona, e i fatti sono presentati in successione fondamentalmente lineare. La quantità di digressioni e flashback è molto misurata; essi sono affidati esclusivamente alla voce dell’io narrante, che regge il racconto dalla prima all’ultima pagina, mantenendo un punto di vista esclusivo.
Riporto qui sotto qualche osservazione dalla scheda di lettura:
“La vicenda: la famiglia dell’io narrante, il matematico Daniel Martin, è stata sterminata a causa del pericolo rappresentato dalle sue ricerche. Per proteggere Isabel, la figlia sopravvissuta, Daniel decide di dichiararsi morto al mondo e vive cambiando continuamente identità, alla ricerca ossessiva dei colpevoli. Sul suo cammino incrocerà due dirigenti della BCE. Il primo sarà assassinato poiché in possesso di importanti informazioni su episodi di insider trading criminale; la seconda, rapita e salvata da Daniel, braccata poiché ritenuta in possesso delle medesime informazioni, lo accompagnerà per una parte della storia.
La trama secondaria è costituita dalla storia d’amore tra Daniel e Anna, sviluppatasi nell’arco di pochi giorni. Qui bisogna osservare che, da un punto di vista della verosimiglianza, il rapporto tra Daniel e Anna – che ha origine da vicende molto drammatiche quali il rapimento e le torture cui è stata sottoposta la donna, sospettata di essere in possesso di importanti informazioni utili per scoprire chi, nel mondo finanziario, inquina e approfitta della crisi – progredisce un po’ troppo rapidamente verso una confidenza che in genere è propria di relazioni consolidate. Nei dialoghi si rileva una eccessiva familiarità che rende le situazioni un po’ meno credibili. Al di là del grado di confidenza tra Daniel e Anna, infatti, risulta poco verosimile anche la scelta lessicale. I bonari insulti “sciocco” e “cretino”, che in un dialogo tra italiani possono avere un loro senso, risultano un po’ artificiosi sulla bocca di Anna, che è finlandese. In questo caso è consigliabile un minimo di documentazione volta a comprendere quali termini italiani potrebbero rendere efficacemente un modo più nordico di apostrofare […].
Il personaggio Anna Laine
Anna Laine, proiettata da un lavoro prestigioso alla BCE a una clandestinità estrema in compagnia del suo salvatore, passa senza quasi soluzione di continuità dalla prostrazione indotta dalla sua crudele prigionia a un profondo coinvolgimento sentimentale. La sua devozione e l’amore nei confronti di Daniel, dopo un breve periodo iniziale di dubbio, sono totali e incondizionati, con venature di emotività talora eccessive.
Qualche esempio:
Anna piange:
“[…] iniziò a singhiozzare sommessamente, coprendosi il volto con le mani e voltandosi per andarsene. […] ‘Cosa ti hanno fatto… cosa ti hanno fatto… – mi sussurrava dolcemente mentre mi stringeva. – Tu stai piangendo ancora per lei…”
Anna mostra devozione:
“Oh Daniel, non ti chiederò mai più niente. Non preoccuparti per me. Io proteggerò sempre il tuo segreto.”
Anna prega:
“‘Daniel, non essere triste per me. Ricorda il nostro patto’, mormorò Anna. ‘Non sentirti costretto a far niente che ti possa sembrare una minaccia per qualcuno. Io ti amerò sempre lo stesso.’
Mi diede un ultimo fuggevole bacio e di colpo la sua espressione diventò decisa. Mi voltò le spalle e si avviò lungo il corridoio.
‘Pregherò per te, Daniel!’ riuscii ad udire.”
Nel personaggio di Anna andrebbe temperato l’eccessivo contrasto che si avverte, soprattutto dal punto di vista della scelta lessicale, tra la sua figura come professionista giunta a un alto livello e quella privata, un po’ troppo incline all’emotività. È evidente che quest’ultima caratteristica è funzionale all’aspetto protettivo del carattere Daniel, tuttavia rendendo un po’ più complessa la personalità di Anna si aggiungerebbe forse una tensione più profonda al rapporto tra i due.[…]
Dal punto di vista dell’uso della lingua, data l’origine dell’autore, in molti punti il testo avrebbe bisogno di una “risciacquatura in Arno”. Si leggono qua e là termini ed espressioni che non trovano riscontro nell’uso normale dell’italiano, e che andrebbero emendati in vista di una eventuale pubblicazione. […]
Parti pleonastiche
Ci sono alcuni punti in cui alcune descrizioni, osservazioni, precisazioni, si potrebbero eliminare senza pregiudizio per il testo; in alcuni casi qualche piccolo taglio migliorerebbe nel lettore la tensione e il senso di aspettativa.”
Eccetera eccetera.
Sulla scorta del mio e di altri pareri paralleli, l’autore rimaneggia e accorcia il testo.
“La sua scheda mi è servita moltissimo nel rivedere e ricostruire il manoscritto originale”, mi comunica. “Penso sia importante far capire agli autori intenzionati ad autopubblicarsi che hanno una responsabilità nei confronti dei lettori: la qualità.
Senza l’aiuto di un professionista non possono andare molto lontano.
Sono in primo luogo un lettore e ne sono ben cosciente. […]
Ho quasi ricostruito il romanzo, portandolo dalle 650 pagine che aveva letto lei a circa 450.
Solo a questo punto ho fatto fare l’editing […].
Ero già convinto dell’importanza di questo passo e il risultato me l’ha confermato. Come se non bastasse, ho anche imparato molto dal lavoro fatto dalla mia editor, che ha sudato non poco a farmi passare dalle 450 pagine alle 350 finali, senza perdere un solo episodio della trama. […]
Non è un caso se fra i ringraziamenti dei grandi autori ci sia molto spesso il loro editor. Sacrosanto.”
Ritratto del libro I mercanti dell’Apocalisse da giovane, quando era un testo autopubblicato con copertina non realizzata da un professionista
Il nostro manoscritto a questo punto è diventato un libro, che l’autore diffonde su Amazon.it e, in traduzione, su Amazon.com. Ottiene successo, tanto che Giunti lo nota, se lo accaparra e lo fa uscire il 16 marzo di quest’anno.
“[…] la rinuncia alla tecnologia della scrittura manuale va a vantaggio di nuove forme di interazione con i media elettronici, ma anche a svantaggio di quella che è la prima qualità dello scrivere a mano, cioè l’astrazione, la capacità di pensare con se stessi nel momento in cui si scrive. Non che manchi con le nuove tecnologie, ma è un’altra cosa.”
È uscito il numero 10 della preziosissima rivista “La Ricerca”, edita da Loescher, che si apre con una succosa intervista di Simone Giusti a Dario Corno, docente di Tecniche di comunicazione e scrittura presso il Politecnico di Torino. A partire da una ricognizione del testo Scrivere e comunicare dello stesso Corno, si parla di scrittura, di tecniche e insegnamento della stessa, della Rhetorica ad Herennium, del calibrare ciò che si scrive in funzione del destinatario.
“Avere un senso del destinatario è fondamentale. È una specie di intuito. Ciò che bisogna rimarcare a scuola più che in altri luoghi è che il pubblico non è indifferenziato: il pubblico è mirato, non si scrive, non si comunica allo stesso modo con tutti. Si comunica sempre tenendo presente un destinatario privilegiato.”
Il sommario della rivista è ricchissimo: tra gli articoli troviamo anche La comunicazione visiva in tre manuali di storia, “un’indagine sui valori suggeriti dalle immagini illustrative che corredano tre libri di testo dedicati alla storia del Novecento”, in cui si mettono a confronto tre manuali di storia e si scopre che la pubblicazione delle immagini a documento non è sempre innocente:
“Le immagini sono un ottimo strumento per documentare le sofferenze, e i tre manuali in esame insistono molto sul registro della denuncia. Ma fino a che punto le sofferenze altrui possono essere usate per esprimere un concetto? Il rispetto verso chi sta patendo è anch’esso un valore etico da salvaguardare. E soprattutto: possono le convenzioni che regolano le testimonianze visive del dolore umano essere diverse secondo l’etnia del sofferente? La coscienza civile ripudia l’idea, ma questa è la pratica corrente, purtroppo anche nei nostri manuali oltre che nel resto della carta stampata. Su un quotidiano non è possibile trovare il volto di un bambino morente, né quello di un cadavere a seguito di un incidente stradale, ma le convenzioni saltano se a morire è un bambino africano o la vittima di una strage in un Paese esotico.”
Il tutto si può leggere gratuitamente prelevando la rivista a questo indirizzo.
♥ se per caso foste under 30 e voleste far parte di una comunità di scriventi, per voi “emergenza scrittura“.
♥ se per caso foste di bologna e aveste il pollice verde (ma selvatico), per voi dal 27 al 29 maggio 2016 c’è enkidu, il primo festival di scrittura selvatica in italia.
♥ Se per caso foste di Milano, venerdì 18 marzo potete recarvi in via Borgospesso, all’inaugurazione della boutique Montegrappa, che presenta una serie di strumenti da scrittura ispirati a Ernest Hemingway. Sarà presente John, nipote di Papa.
♥ Se per caso foste migranti, e scriveste in italiano, la Pastorale diocesana milanese organizza un concorso letterario per voi. Il termine ultimo per partecipare è il 27 marzo.
♥ Se per caso foste di Padova, per voi il 30 marzo la libreria Laformadellibro organizza un “Assaggio di scrittura potente“.
♥ Se per caso foste di Teramo, e voleste raccontare il vostro corpo o quello di altri, per voi “Come raccontare il corpo“: un corso di scrittura all’Università di Teramo. Inizia il 5 aprile e il termine ultimo per partecipare è il 27 marzo.