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L’altrove sulla terra: le nuove fotografie di Gianni Pezzani

10982244_831851766863582_9182037495629401950_nC’è un nuovo lavoro di Gianni Pezzani (“cose da libri” ha parlato di Gianni anche qui e qui) che si chiama Magnetica: una serie di forme che allo stesso tempo prendono sostanza e si rarefanno mediante il movimento, statiche e dinamiche insieme. Nulla a che vedere con le città sospese nel tempo notturno di alcune serie precedenti, come Milano Notte

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Gianni Pezzani, Via Montenapoleone, dalla serie Milano Notte, 2008-2015. Courtesy e © Gianni Pezzani

o Parma Dorme,

Gianni Pezzani, Via Carducci, da Parma Dorme, 2014. Courtesy e © Gianni Pezzani

Gianni Pezzani, Via Carducci, dalla serie Parma Dorme, 2013-2014. Courtesy e © Gianni Pezzani

se non per la scomposizione dei profili, qui gli oggetti e là i punti di luce, i lampioni, i riflessi luminosi che illuminano le frazioni di città su cui Pezzani punta l’obiettivo facendosi stelle o piccoli fuochi, a volte teorie di cristalli di luce che ricordano gli addobbi delle feste patronali.

Festa_patronale_luminareMagnetica crea un microuniverso di macchine morbide,

Gianni Pezzani, Blowen 1, dalla serie Magnetica, 2015. © by Gianni Pezzani 2015

Gianni Pezzani, Blowen 1, dalla serie Magnetica, 2015. Courtesy e © Gianni Pezzani 2015

un etereo parco giochi che pare fatto di marshmallows, una sfumata aspirazione ludica: “una serie fotografica che interpreta il tema della materia e della fisicità. Nel cuore l’idea di un nuovo paesaggio. Un orizzonte corto che l’autore reinventa e produce con la sperimentazione della tecnica digitale, delle lunghe esposizioni e, incredibilmente, con l’ausilio di un apparecchio a repulsione magnetica. Per essere un po’ più precisi e descrittivi, gli oggetti che si vedono nelle fotografie non esistono. O meglio, iniziano a esistere quando prende il via il movimento circolare di triangoli di carta sospesi in aria, oppure, come per la serie Blowen, attraverso la rotazione di utensili veri e propri che, colti in movimento, perdono le proprie sembianze originali. È come se i lunghi tempi di esposizione aiutassero non solo la composizione dell’immagine, resa morbida e visionaria grazie all’impiego di una luce continua e soffusa, ma anche alla costruzione stessa dell’oggetto che vive unicamente sulla superficie della carta fotografica”, come scrive Denis Curti nel testo di accompagnamento al volume Magnetica (a cura di Noema Gallery, Greta Edizioni, Pesaro 2015).

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Gianni Pezzani, Magnetica 10, 2015. Courtesy e © Gianni Pezzani 2015

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Gianni Pezzani, Magnetica 2, 2015. Courtesy e © Gianni Pezzani 2015

Gianni Pezzani, Magnetica 1, 2015. © by Gianni Pezzani 2015

Gianni Pezzani, Magnetica 1, 2015. Courtesy e © Gianni Pezzani 2015

Gianni Pezzani, Magnetica 23, 2015. © by Gianni Pezzani 2015

Gianni Pezzani, Magnetica 23, 2015. Courtesy e © Gianni Pezzani 2015

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Gianni Pezzani, Magnetica 19, 2015. Courtesy e © Gianni Pezzani 2015

Le forme di questa serie sono autoritratti: come Pezzani hanno un nucleo profondo e stabile, come lui sfumano nel pastoso e nell’etereo, si rarefanno a un palmo dalla terra, mantengono con il suolo il loro rapporto cordiale.

La serie Magnetica è in mostra dal 4 al 30 maggio allo spazio Boffi di via Solferino 11, a Milano; la vernice si terrà il 7 maggio alle 18, venite a vedere.

1428676205.14233.1Si parla di Gianni Pezzani anche sul sontuoso “Aperitivo illustrato” (n. 69, Spring 2015), alle pagine 18-35: portfolio di immagini e un’intervista all’artista.