cose da libri

dove si esplorano parole e si va a caccia di idee

dal lato della luce

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io odio google maps. non perché sono vecchia, ma perché mi noja sul serio.

ma mettete quella freccia dove deve essere e ditemi esattamente dove devo andare, per la miseria. non devo essere io a far compiere evoluzioni al telefono. non devo lavorare per voi.

così ieri, dovendo andare a piedi in un luogo molto lontano, ho segnato su un foglietto tutte le tappe principali, fino alla meta. alcuni luoghi li conoscevo, per molti altri ho chiesto ai passanti.

una delle ultime persone cui ho chiesto è stata una portinaia dall’apparenza amerindia. “buongiorno, signora, sa indicarmi piazza pompeo castelli?” “è un po’ lontano, al di là del ponte. le conviene prendere il tram per tre fermate.” “no, grazie, vorrei andare a piedi.” “allora sempre dritto. ma cammini dall’altra parte, così si riscalda”. l’altra parte era il lato soleggiato della strada.

muori, google.

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