cose da libri

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Lodi cittadina di libri, con un autentico scoop

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2015-10-06 09.54.03A Lodi si fa l’esordio col botto. Via Dante, che dalla stazione porta in centro, è sede dell’Istituto comprensivo Francesco Cazzulani, i cui muri esterni sono decorati con ceramiche bianco-blu dedicato a donne importanti, tra cui spiccano Elena Cazzulani, scrittrice locale autrice di biografie di altre donne importanti, e la star letteraria locale Ada Negri, prima accademica d’Italia. Un baluardo antidegrado della città che fa dimenticare il consesso di lestofanti e facciacce che domina la stazione ferroviaria.

A Lodi è tutto piccolo: le case, le vetrine, le strade. Non le librerie.

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Quella del Sole, ad esempio, ha quattro o cinque stanze, mangiate nel tempo dalla titolare Maria Assunta Mecca all’edificio nel quale la libreria è ospitata dal 1984, a mano a mano che se ne presentava la possibilità.

2015-10-06 11.21.51La più vasta, dove si possono ammirare, tra l’altro, un dinosauro gonfiabile e un camino vero, è dedicata ai libri per ragazzi, con un vasto assortimento di volumi e qualche gioco. C’è poi la stanza del design e dei viaggi, con una piccola, buona selezione di libri, tra cui le raffinate guide Vuitton alle città del mondo curate da Pierre Léonforte.

2015-10-06 11.23.30Un’altra stanza allestita come una cucina, con tanto di tavolo e sedie, è dedicata ai libri che se ne occupano, con l’aggiunta di un po’ di giardinaggio.

2015-10-06 11.23.42E a proposito di giardinaggio, si vedano i bellissimi taccuini verdi a esso dedicati che fanno bella mostra di sé sul detto tavolo: sono i Gardener’s One Line a Day, di Chronicle Books. La libreria del Sole è decorata e colorata con gusto; risulta calda per l’abbondanza di gialli e arancioni.

2015-10-06 11.24.04I librai (ho conosciuto Francesco e Massimo) sono gentili. Francesco mi ha raccontato di come il negozio si sia evoluto, dagli anni settanta a oggi, da luogo militante a cantuccio intimo per lettori grandi e piccoli. Alla libreria del Sole si discute, si consiglia, si ordina se il libro non c’è.

Per questo (attenzione, qui arriva lo scoop), l’imminente apertura del primo Libraccio di Lodi, prevista dietro l’angolo, non rappresenterà l’avvento di un competitor, dato che ciascuno opererà nel proprio ambito.

2015-10-06 11.27.17Mrs. cosedalibri ha incontrato l’amico Michele, libraio del Libraccio Vittorio Veneto a Milano poi passato a Piazzale Martini, mentre era impegnato nell’allestimento del negozio, e “cose da libri” è in grado di documentare fotograficamente il making of per l’apertura prevista intorno alla seconda metà di ottobre.

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Infine lui, Michele: onusto ma oh, quanto venusto

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2015-10-06 10.01.46La prima libreria lodigiana che si incontra oltrepassato il monumento a Vittorio Emanuele II che saluta il viandante, e passata la sbronza di raspadüra e prosecco, è la Sommaruga, in corso Roma: tre vetrine bene allestite e al centro un testo di Alice Munro da Segreti svelati, che dice tra l’altro: “Ma probabilmente esistono altre persone che aprono un negozio sperando di trovare un riparo, tra gli oggetti che più apprezzano – lana o tazze da tè o libri – e con la sola idea di affermare qualcosa in tutta tranquillità”.2015-10-06 10.14.15

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In corso Roma e per tutto il centro di Lodi i portoni si spalancano su bellissimi cortili.

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Ceci n’est pas une cour

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2015-10-06 11.49.57Le persone sono cordiali e desiderose di aiutare i forestieri, gli amici si attardano in conversazione portando a mano la bicicletta.

amici

Sotto i portici di piazza Vittoria2015-10-06 10.26.21c’è una libreria Mondadori, sulla quale non ci soffermiamo a causa del suo flavor un po’ standard.

2015-10-06 13.02.52Sempre sotto i portici c’è il caffè Calicantus, con la parete più lunga interamente dedicata a Ada Negri, un cui brano ricorre anche in piazza Ospitale, dove sotto un bell’albero sta una lastra di marmo che reca incisi versi della poetessa lodigiana.

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Dietro piazza Vittoria ci sono il Museo civico e la Biblioteca Laudense: un posto pulito, illuminato benissimo, con bibliotecari disponibili e cortesi, a cui ho chiesto informazioni su certe iscrizioni in ebraico che ho trovato nel cortile del caffè letterario della biblioteca, con ingresso, manco a dirlo, in via Fanfulla da Lodi. Non solo mi hanno dato subito in visione un libro che si sono adoperati per cercare, ma hanno promesso di mandarmi tutte le indicazioni che riusciranno a trovare su quel cortile, che sorge su un antico cimitero ebraico.

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Silhouettes di lettori sulle pareti

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L’opera di Flaubert nella sezione dedicata alla letteratura francese

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IMG_20151006_143051Nel cortile c’è anche una bicicletta in ferro, con un cestino su cui al momento delle visita faceva bella mostra di sé Il settimo papiro di Wilbur Smith.

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IMG_20151006_143015Vicinissima alla biblioteca c’è l’orrenda via Lodino, una specie di enclave con abitanti provenienti da Nordafrica, Medio Oriente, forse America Latina, la cui presenza ha fatalmente trasformato questa via dal nome pieno di grazia in una piccola Barbès, fatalmente degradata, fatalmente trascurata.

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2015-10-06 13.27.35E dire che sulla strada da Fanfulla a Lodino c’è un negozio di ceramiche locali, le famose ceramiche di Lodi, che appende le sue produzioni ai muri esterni e il cancello lo chiama cancellino: un luogo adorabile.

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A Lodi c’è anche la pasticceria La Lombarda, un posto bellissimo

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Tra il popolare e il populista

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Ci sono bellissimi balconi

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e la sede del “Giorno”

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Poesia in lode di Lodi sulla tovaglietta in un bar di corso Roma

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Un eccellente momento di Prosecco e di scrittura

E insomma, la lunga flânerie di mrs. cosedalibri ha rivelato una Lodi molto di libri, per la grande felicità della suddetta.

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IMG_20151006_182313Che per finire in bellezza, sulla via del ritorno, al numero 8 di un bel viale di Milano, ha incontrato un libro che se ne stava al lato della soglia, ordinatamente collocato dal suo abbandonatore. Era Mandala, un’opera di Pearl S. Buck, scrittrice che ultimamente compare parecchio negli incontri serendipitari della vostra. Vorrà dire che presto dovrò dedicarmi alla letteratura anglocinese? Nell’attesa di stabilirlo, consiglio ai lettori una gita a Lodi, luogo gioviale e pieno di sorprese, non alieno da quella sottile malinconia lombarda che tanto prende il cuore.